L’esperienza
Mi è capitato, anni fa, di ritrovarmi, allorché emergevo dallo stato di sonno, contemporaneamente nel tempo e fuori dal tempo. Questa straordinaria esperienza di risveglio (risveglio in tutti i sensi) risale all’alba del 23 maggio 2008.
Devo precisare, prima di riportarla, che la sera prima ero andata a dormire sapendo di dover tradurre 14 cartelle entro le 7 del mattino, fatto che nella realtà di veglia ordinaria comportava svegliarsi almeno 4 o 5 ore prima dell’orario di consegna (diciamo che avrei dovuto svegliarmi tra l’una e le due di notte). Ma avevo tante altre cose per la testa, sul piano pratico, incluso il fatto di aver quasi fuso il motore nel tardo pomeriggio, a causa di una perdita del radiatore, di essermi nel contempo trovata nell’impossibilità di andare a prendere mio figlio di 11 anni in palestra mentre cercavo freneticamente soccorso in un momento (ore 19:00 circa) in cui tutti i negozi, i distributori di benzina e le officine stavano chiudendo i battenti, il che, insieme ad altri problemi, aveva fatto scivolare la scadenza lavorativa un po’ indietro nella scaletta delle priorità.
Comunque, mi trovavo in uno stato di dormiveglia, intorno alle 4:30 del mattino (e dunque in un orario in cui avevo già maturato tre ore di ritardo rispetto ai miei impellenti programmi), quando ho cominciato a sperimentare questa lucida consapevolezza di trovarmi simultaneamente nel tempo e fuori dal tempo. Sarebbe stato pressoché folle per me cercare di acquisire questa consapevolezza in uno stato di coscienza ordinario, anche solo un’ora prima, ma da questo punto di vista ero in grado di concepire mentalmente entrambe queste nozioni senza alcuno sforzo, ne’ il bisogno di passare da un punto di vista all’altro.
Le cose (qualsiasi cosa io decidessi di fare) erano contemporaneamente non ancora avvenute e già avvenute. Il motivo per cui non avevo bisogno di passare da un punto di vista all’altro era perché entrambe queste realtà erano per me contemporaneamente vere.
Indugiai in questo incredibile stato di coscienza per un bel po’, concentrandomi su varie situazioni e rendendomi conto che, qualunque scopo mi ponessi, non si richiedeva alcuno sforzo per conseguirlo, perché nel Grande Tempo in cui mi trovavo immersa, era già stato raggiunto.
Persino le mie 14 cartelle, il cui pensiero mi avrebbe fatto saltare istantaneamente giù dal letto in uno stato di panico … erano state già tradotte nel modo e nelle circostanze migliori.
Questo incredibile stato di coscienza fu seguito da un sogno in cui si realizzavano fatti molto positivi, situazioni pratiche che ero in grado di vedere ed esaminare in grande dettaglio: in tutte queste vicende, mi era chiaro che il concetto di fortuna non era che una sfaccettatura della vita, una volta appreso e messo in pratica il segreto del Grande Tempo che per me già all’epoca si riallacciava a quanto stavo da anni studiando su quella che oggi è nota come “la legge di attrazione”.
Le sensazioni che seguirono a quella mattinata piuttosto intensa e impegnativa, e che sono ancora presenti in me ora, sono:
- è possibile accedere in un qualsiasi momento al Grande Tempo in cui i nostri scopi sono già stati raggiunti;
- un grande senso di rilassamento e la capacità di prendersela con calma, dal momento che non si richiede alcuno sforzo mentale per ottenere una cosa che è già successa;
- una rinnovata ondata di energia vitale derivante dalla consapevolezza che qualsiasi scopo (per quanto apparentemente irraggiungibile) sia stato fissato, si è già manifestato nel Grande Tempo, e questo piccolo tempo esiste solo al fine di regalarci un senso di soddisfazione per ciò che si è realizzato.
Questa è stata la più grande conquista per me, da quando avevo cominciato a sfidare il concetto di tempo lineare.
Come lo sfidavo? Dapprima in modo forse infantile, rimandando fino all’ultimo impegni gravosi o noiosi, che andavano però assolutamente assolti entro una scadenza precisa: quando andavo a scuola, per esempio, pur avendo sempre ottimi voti, ero solita dopo un’interrogazione smettere di studiare quella materia specifica, di modo che mi ritrovavo sistematicamente a studiare numerosi capitoli tutti in una volta alla vigilia dell’interrogazione successiva; ricordo anche di aver preparato un esame universitario in una notte.
Poi ho cominciato a ipotizzare l’esistenza di vite parallele o vite alternative, che, tramite sogni vividi, sogni lucidi (sogni in cui sapevo di sognare) ed esperienze fuori dal corpo (si veda per questo il capitolo 4 del mio libro L’Aldilà è a portata di mano: Tre metodi collaudati per mantenere personalmente i contatti con chi ci ha preceduti nel Dopo-Vita), ho avuto anche modo di contemplare.
Infine ho cominciato a cercare situazioni che mi dessero l’opportunità concreta di fermare il tempo.
Già mi era capitato, infatti, qualche mese prima di questa esperienza, di sperimentare un rallentamento del tempo mentre ero impegnata in attività piacevoli, fatto diametralmente opposto a quanto capita abitualmente nella realtà di tutti i giorni. Mi capitava cioè ad esempio, mentre ero a lezione di pittura, immersa nella creazione di un dipinto a olio, che il tempo, invece di “volare” sembrava quasi fermarsi, per permettermi di godere di quel momento così gioioso.
Ma ora, con questa esperienza diretta, mi sembrava di aver acquisito uno strumento estremamente potente per poter compiere qualsiasi cosa. Ho potuto sperimentare di persona la magnificenza del nostro potere creativo e mi basta richiamare alla mente quella consapevolezza speciale, quando mi pongo un obiettivo, per sapere che esso è già stato conseguito.
Ritengo pertanto estremamente importante fissare degli obiettivi, quando ci si sente in uno stato d’animo dinamicamente creativo, e permettere al nostro potere personale di guidarci.
Continuo ad essere convinta che gli stati d’animo contemplativi siano ugualmente preziosi, purché siano il risultato della nostra inclinazione personale del momento.
Tuttavia, fissare degli obiettivi sembra essere una di quelle capacità chiave che veniamo a imparare nel QUI e ORA, con quella che chiamiamo “Incarnazione” e, una volta fatta questa scoperta, uno dei miei desideri più grandi è diventato quello di valorizzarla al massimo.
Inutile dire che il mio lavoro di traduzione quel mattino, che avrebbe in teoria richiesto una porzione notevole di tempo che non avevo, fluì in modo tranquillo e senza rampogne da parte della mia agenzia di traduzioni, che in quella circostanza aveva casualmente fissato l’orario di consegna con notevole anticipo rispetto alle proprie esigenze effettive, cosa che mi fu telefonicamente comunicata prima ancora di mettermi al lavoro.
Ho voluto citare questa esperienza in apertura in quanto considero la consapevolezza di trovarsi fuori dal tempo un fattore cruciale per dare una spiegazione a tanti interrogativi cui il concetto di re-Incarnazione tenta di dare una risposta.
La mia tesi è che il nostro ingresso nel tempo determini da una parte eccezionali opportunità creative e dall’altra tutta una serie di percezioni limitanti e distorte che tuttavia possono in qualsiasi momento, volendo, essere superate grazie alla nostra stessa natura e agli strumenti spirituali di cui siamo equipaggiati
Estratto dal mio libro La verità sulla reincarnazione @ Giulia Jeary Knap, 2014
Cio che ho appreso nel corso degli anni successivi
L’esito più importante di questa esperienza e di quelle che mi ci avevano condotta si può sintetizzare in questi quattro punti:
- Cominciai a rendermi conto che il momento in cui abbiamo maggior potere nelle nostre vite è sempre ADESSO. Disperdere energie in rimpianti e paure non ci aiuta. Questo è il momento in cui abbiamo il maggior controllo sulle nostre vite, il momento in cui possiamo non solo pienamente apprezzare che significa essere immersi in questa dimensione fisica, ma ottimizzarla e valorizzarla al massimo impiegando il nostro innato spirito creativo. Mi sono anche resa conto di come e perchè quello che chiamo il nostro Io Superiore coglie costantemente i benefici frutti delle nostre esperienze di vita passata, presente E FUTURA, al di là del tempo lineare. Quindi è importante proiettare nel futuro gratitudine e fiducia.
- Mi sono resa conto di quanto fossero distorte le nozioni di re-incarnazione e Aldilà qualora queste vengano viste dal punto di vista fisico del tempo lineare e che nel Grande Tempo in cui tutti siamo ugualmente immersi non esiste mai alcuna separazione fra noi e le persone care, sia incarnate che disincarnate, neanche nei momenti più bui.
- Ho capito con l’andar del tempo che la meditazione può aiutarci a entrare in uno stato di rilassamento nel quale possiamo avere spontanee intuizioni circa cosa significhi trovarsi fuori dal tempo e acquisire maggior sicurezza in merito alle decisioni che prendiamo quando ci troviamo in uno stato ampliato di consapevolezza.
- Da ultimo, ma non da meno, ho imparato a comprendere il vero significato della cosiddetta legge di attrazione, pochè ho appreso che non è sempre sufficiente “richiedere qualcosa” (riconoscendo pertanto che quel qualcosa NON c’è), ma è importante “sapere che quel qualcosa esiste già”. [cfr. Mc 11, 24]
@ Giulia Jeary Knap, luglio 2018
Testo tratto da: La veritá sulla reincarnazione:
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